Benvenuti Dietro il Muro
The Wall è senza dubbio uno degli album più importanti nella storia della musica e ha contribuito in larga parte a rendere i Pink Floyd fra le band più famose del pianeta tuttavia, se dovessimo limitarci al solo giudizio artistico (suscettibile di critiche legate al gusto personale), rischieremmo di perderne di vista il significato più profondo.
Partendo da questi presupposti è mia intenzione analizzare il lavoro di Roger Waters e compagni con uno spirito diverso da quello che potrebbe animare un fan della band. Sono piuttosto certo che The Wall sia molto più che un prodotto per l’intrattenimento e chi mi seguirà in questo percorso saprà identificare parte del proprio vissuto con quello del protagonista a testimonianza del fatto che “dietro il muro” non c’è solo melodia, ma anche un testo che probabilmente i nostri discendenti studieranno a scuola come noi abbiamo fatto con Dante e Manzoni (e sarebbe anche ora, direbbe qualcuno).
L’oggetto dell’analisi che vi apprestate a consultare è la storia di Floyd Pinkerton, alter ego dello stesso autore ispirato in parte alla sua stessa vita, in parte a quella del compagno di musica Syd Barrett. Oggetto specifico del mio studio è la trasposizione cinematografica dell’opera attuata dallo stesso Roger Waters in collaborazione col regista Alan Parker che grazie alla notevole interpretazione di Bob Geldof nel ruolo di Pink, al girato, ed alle splendide animazioni di Scarfe, facilita la comprensione del muro di Pink rispetto alla versione “solo musica”.